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✈️ Venezia, la bellezza in autunno

  • Immagine del redattore: Núria Carballo
    Núria Carballo
  • 23 ott
  • Tempo di lettura: 8 min
San Marco
San Marco


La calma prima di Venezia

Non mi succede mai con nessun'altra destinazione.Negli aeroporti di solito sono pratico: orologio, valigia e biglietto. Ma quando il volo è per Venezia, appena arrivato, sotto giri. Come se il corpo sapesse dove sta andando prima della testa. La tensione scompare, il rumore passa in secondo piano e comincio a respirare più lentamente.So che tra poche ore sarò in quella città dove tutto galleggia, dove il tempo si muove al ritmo dell'acqua, la mia seconda casa.


Il volo con Vueling da Barcellona dura poco più di un'ora e 40 minuti, ma a me sembra un transito tra due mondi: dal rumore al silenzio, dall'aria all'acqua, dalla fretta alla calma.


Alle otto del mattino, l'aria all'aeroporto di Marco Polo profuma di autunno e sale. La brezza marina ti accoglie come una vecchia amica.


Il primo vaporetto ha sempre lo stesso effetto: un mix di emozione e pace. All'orizzonte le cupole sono appena indovinate tra la nebbia. Respira profondamente... Venezia, anche prima di arrivare, ti offre già una vista meravigliosa.


🌫️ L'arrivo

Il vaporetto avanza lentamente, come se sapesse anche che a Venezia le cose non si fanno di fretta.


Nessun rumore, nessuna macchina, nessun traffico. E all'improvviso, quella sensazione di essere all'interno di un quadro diventa reale: Venezia respira arte e bellezza senza sforzo.


Ogni volta che arrivo mi succede la stessa cosa: sento di non viaggiare in un luogo, ma in un'emozione. In autunno/inverno, quando i turisti sono meno e il ritmo torna ad essere quello dei veneziani, la città mostra la sua versione più autentica.


Alle otto e mezza del mattino, Venezia è già sveglia ma senza rumore. I gondolieri parlano, le prime navi di consegna attraversano il canale e i caffè iniziano a riempirsi di gente del posto.


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Il lusso del silenzio

Questa volta alloggio vicino a Piazza San Marco, in quella zona dove tutto batte con storia ed eleganza.Se dovessi consigliare tre posti dove soggiornare a pochi passi, sarebbero l'Hotel Danieli, un classico veneziano con vista sul cinema; La Fenice des Artistes, con il suo ambiente artistico e discreto, o l'Hotel Flora, quel piccolo rifugio con giardino interno che conserva l'anima dell'ospitalità italiana. Hotel diversi, stesso codice: quiete ben compresa.


Appena lascio la valigia, la mia prima destinazione non ha bisogno di presentazioni: il Caffè Florian. Entrare lì è quasi un rituale. Aperto dal 1720, è uno dei caffè più antichi del mondo, ed è stato testimone di secoli di storia, di artisti, scrittori e viaggiatori che, come me, hanno cercato rifugio nella sua atmosfera.Prendere il primo cappuccino del mattino tra i suoi specchi dorati e i suoi affreschi è un modo per ringraziare la città per la sua esistenza.Non c'è posto che meglio riassume lo spirito di Venezia.

📖 Se vuoi saperne di più su questo luogo iconico, ti invito a leggere il mio articolo completo sul Caffè Florian, uno dei miei indirizzi preferiti in città.

Caffè Florian- Venezia
Caffè Florian- Venezia

Da lì, puoi iniziare a camminare senza meta, Perdersi a Venezia non è una svista: è quasi un modo per conoscerla. La città è divisa in sei sestieri - San Marco, Dorsoduro, Cannaregio, Castello, San Polo e Santa Croce -, ognuno con la propria anima e il proprio carattere. Camminare su di loro significa attraversare quasi quattrocento ponti, dai grandi del Canal Grande ai più nascosti tra cortili e vicoli.


Solo quattro ponti attraversano il Canal Grande: il Rialto, quello dell'Accademia, quello degli Scalzi e quello della Costituzione, ognuno con il suo stile e la sua storia. Ma sono i piccoli che meglio definiscono la città, come il Ponte dei Pugni, a Dorsoduro, famoso per gli antichi combattimenti di pugni che affrontavano i quartieri rivali.Camminare su quei ponti è percorrere secoli di storia sospesa tra pietra e acqua, una coreografia di passi, echi e riflessi che solo Venezia sa creare e in questo periodo dell'anno questo diventa un privilegio. Mi dirigo camminando verso il Ponte dell'Accademia, dove la vista sul Canal Grande è semplicemente perfetta...( Prossimamente: I ponti più emblematici di Venezia →). Più avanti, il Ponte di Rialto appare maestoso, ma senza folle. Posso fermarmi senza spinte, osservare il mercato che si sveglia e ascoltare le voci locali. Ogni angolo ha una storia, ogni canale riflette un frammento d'arte.


Venezia ti insegna a guardare lentamente, a non cercare nulla di concreto, a lasciarti trasportare dal suono dell'acqua e dall'aroma di caffè che esce dalle piccole pasticcerie. Qui, ogni passo è un ricordo in costruzione.


⛪ Campi, chiese e piccoli segreti


Una curiosità che mi piace sempre condividere: in tutta Venezia c'è solo una piazza, Piazza San Marco. Tutto il resto, non importa quanto grande o maestoso, si chiama campo. Così ci sono Campo San Polo, Campo Santo Stefano o Campo Santa Margherita, luoghi dove si mescolano ancora le voci dei vicini e dei bambini che giocano.


E tra quei campi, emergono gioielli meno conosciuti che meritano di fermarsi: la Chiesa di San Barnaba, ricordata per la sua apparizione in Indiana Jones e l'Ultima Crociata, ma anche per la sua calma luminosa e i suoi affreschi discreti; la Chiesa di San Zaccaria, la cui cripta si allaga nei giorni di alta marea creando un riflesso quasi sacro; o la Santa Maria dei Miracoli, un piccolo capolavoro di marmi policromi, così perfetta che sembra un portagioie nascosto tra canali.


E se passi per la zona di San Polo, cerca le barche di frutta e verdura che ormeggiano lungo il canale: mercati galleggianti che ricordano che Venezia, nonostante la sua bellezza immutabile, è ancora viva e quotidiana. Dettagli come questo sono quelli che rendono ogni visita diversa, e che anche perdendoti, finisci sempre per trovare qualcosa di nuovo.


(Prossimamente: Le chiese più belle e sconosciute di Venezia →)


🎨 Arte allo stato puro


Ed è che qui, l'arte non si cerca: appare semplicemente. Appare in ogni facciata, in ogni chiesa, nel riflesso dell'acqua sui marmi, o in un quadro che sembra guardare indietro.È una città che raffredda il rumore del mondo per lasciarti solo di fronte alla bellezza, senza parole, ridotta all'essenziale: goderla.


Il mio tour inizia vicino a La Fenice, uno dei teatri più belli ed emblematici d'Europa. La sua storia è veneziana come il suo nome: è rinato dalle ceneri più di una volta, proprio come la fenice. All'esterno sembra discreto, ma all'interno abbaglia - dorati, velluti, affreschi - tutto quello splendore classico che ricorda che l'arte qui non è una mostra, ma uno stile di vivere.


Da lì, puoi camminare fino alla Galleria dell'Accademia, quel tempio dove abita il colore veneziano.Canaletto, Tiziano, Veronese...Ogni stanza è una lezione sulla luce e la materia, su come la pittura è stata in grado di catturare l'atmosfera della laguna molto prima che esistessero le telecamere. In inverno, quando ci sono meno visitatori, si può girare senza fretta, quasi in silenzio.


Qualche passo più avanti, attraversando il Canal Grande attraverso il Ponte dell'Accademia, si arriva a un altro luogo che mi commuove sempre: la Collezione Peggy Guggenheim. Lì, in un antico palazzo di fronte al canale, la modernità si mescola con la storia. Picasso, Dalí, Pollock, Kandinsky... convivono con la nebbia veneziana come se ne fossero sempre appartenuti. È impossibile non pensare a Peggy - alla sua vita libera, alla sua eccentrica eleganza, al suo sguardo contemporaneo - e a come ha saputo portare il polso dell'arte moderna in questa città millenaria.


E poi c'è la Venezia dei dettagli: i piccoli laboratori nascosti nel Dorsoduro, le porte di legno con vernice scrostata, i mosaici che brillano nelle chiese meno conosciute.Ogni angolo sembra ricordarti che qui l'arte non si contempla solo, ma si respira fino a trasformare l'intera città in una galleria vivente.

A Venezia, l'arte fa tacere il visitatore.Non ti invita a guardare, ti costringe a sentire.

🍝 Dove mangiare a Venezia

Mangiare bene a Venezia non è un'eccezione, è quasi una norma.A differenza di altre città molto turistiche, qui la maggior parte dei ristoranti conserva il rispetto per la tradizione e i prodotti locali. Non importa se scegli un'osteria semplice o un posto più raffinato: la cucina veneziana ha quel punto di onestà che si vede in ogni piatto.


Uno dei miei preferiti è Il Buso, proprio accanto al Ponte di Rialto. Non è un ristorante pretenzioso, ma ha qualcosa di speciale. La vista è impressionante - letteralmente sull'acqua - e il servizio, impeccabile. Le loro tagliatelle alla veneziana, con frutti di mare freschi e il giusto tocco di vino bianco, sono tra le migliori che abbia mai assaggiato. E se preferisci la carne, il filetto di manzo con verdure è un successo assoluto: succoso, ben servito e con quel sapore classico che conforta. Qui tutto scorre con naturalezza, dall'attenzione all'ambiente. Sedersi vicino al canale, guardare le gondole passare e mangiare lentamente è un lusso semplice e perfetto.


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🎭 L'inverno veneziano: tra maree e maschere

Venezia non si ferma, nemmeno quando l'acqua sale. Durante i mesi di novembre e dicembre, la città vive la sua acqua alta, quelle maree che inondano le piazze e costringono a camminare su passerelle di legno. Lungi dall'essere un problema, fa parte del suo carattere. I veneziani continuano con la loro routine, i caffè sono ancora pieni, e c'è qualcosa di quasi magico nel vedere la Basilica di San Marco riflessa sull'acqua.


In piena marea, sedersi a prendere un caffè con gli stivali di plastica, è una delle esperienze più strane e accattivanti che abbia mai vissuto: vedere come la vita continua, elegante e tranquilla, anche quando tutto sembra sommerso. È meraviglioso, per quanto strano possa sembrare.


Il Natale a Venezia ha un fascino particolare.Le luci si riflettono sui canali, le vetrine si vestono d'oro e il suono dei cori nelle chiese aggiunge un calore inaspettato al freddo della laguna.Non ci sono stridenze,come se la città sapesse che non ha bisogno di ornamenti per essere bella.


E proprio quando l'inverno sembra calmarsi, arriva febbraio con il suo momento più emblematico: il Carnevale di Venezia. Strade, piazze e palazzi si riempiono di maschere e costumi che sembrano usciti da un'altra epoca. È uno spettacolo visivo e culturale che bisogna vivere almeno una volta nella vita: un omaggio al mistero, all'arte e a quella teatralità così tipica della città.


Venezia cambia con le stagioni, ma in nessuna è così autentica come in inverno.Qui la bellezza non si spegne: semplicemente diventa più intima, più sua.


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🌅Il tramonto da Murano


Mentre il pomeriggio si spegne, decido di prendere il vaporetto per Murano. Non per una ragione pratica, ma per quel desiderio di vedere Venezia dall'esterno, di contemplare la sua silhouette mentre il giorno si saluta. Il viaggio è breve, ma sufficiente perché tutto cambi: la luce, l'aria, il silenzio.


Quando il sole inizia a calare, i toni del cielo si trasformano. Prima dorato, poi ambrato, poi un viola tenue che sembra dissolversi nell'acqua. Dal ponte della nave, vedere lo skyline di Venezia ritagliato su quello sfondo è un'immagine che rimane impressa nella memoria. Le cupole, i campanili, i tetti antichi... tutto sembra sospeso tra il cielo e la laguna, in perfetta sintonia.


L'acqua riflette gli ultimi lampi del giorno e il vento porta quell'inconfondibile odore di sale. Il mormorio del motore del vaporetto si mescola al gracidare lontano di un gabbiano. Nessuno parla troppo: è come se tutti sapessero che questo momento merita il silenzio.


Arrivare a Murano al calar della sera è quasi poetico. I canali diventano specchi che raddoppiano il cielo viola. Camminare lì ti dà una tranquillità assoluta, con il cappotto ben chiuso e le mani gelide, ha qualcosa di ipnotico. È una Venezia diversa, più intima, ma con la stessa bellezza che non si spiega.


Da qui, Venezia sembra un sogno sospeso, una promessa. E penso che non importa quante volte torni: quel tramonto sarà sempre diverso, ma altrettanto perfetto.


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🌙 Conclusione


Ci sono luoghi che non hanno bisogno di parole, e Venezia è uno di questi.La sua bellezza impone silenzio e profondo rispetto. L'inverno qui rivela la sua verità, di vicinanza, di autenticità.Non c'è decorazione, non c'è eccesso: solo la città e la sua gente, vivendo al suo ritmo, senza pretese.


Potrei essere nato altrove, ma Venezia è la mia seconda casa.


L'ho scelta senza esitazione, tra mille possibili destinazioni... anche se a volte penso che sia stata Venezia a scegliermi.


Viajes de Ella


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